la piscina di siloe
ECCO IO VENGO PER FARE LA TUA VOLONTÀ

Il Signore è davvero vicino, già abita il grembo di Maria e con Maria è già in cammino, va in fretta verso la regione montuosa.

In questi giorni che ci separano dal Natale diciamo, se ancora non l’avessimo detto, il nostro sì all’angelo Gabriele per accogliere il Verbo che viene, per fare spazio nel nostro cuore alla Parola che desidera prendere carne. Lasciamo Maria e il Verbo che nel suo grembo vive raggiungere le nostre vette, le nostre regioni montuose ed accogliamo la Vita mentre accogliamo Maria e in lei ogni uomo, ogni donna, ogni fragilità e fratello o sorella a noi vicini.

Lasciamoci raggiungere dal saluto di Maria che è il saluto di colui che porta nel suo grembo. Avrà sicuramente detto Maria ad Elisabetta: Rallegrati, oggi il Signore della vita viene a te! Gioisci ed esulta grandemente! E a questo saluto il Bambino che è nel grembo di Elisabetta sussulta di gioia mentre la madre è colmata di Spirito e può esclamare a gran voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

La casa di Zaccaria è colma di benedizione.

Ed ecco Elisabetta, come Maria, chiedersi e chiedere: A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga da me?

È la domanda di ogni uomo, di ogni donna che come Adamo ed Eva scoprono e fanno esperienza della loro nudità, del loro peccato: Perché il Signore continua a venire? perché il Signore mi cerca? Perché il Signore raggiunge la casa di Zaccaria? Perché, nonostante il mio peccato e le mie rughe il Signore desidera e chiede di abitare il mio cuore?

«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti.

Sì, siamo piccoli come Betlemme di Efrata; siamo così piccoli per essere fra i villaggi di Giuda ma, ecco le parole del profeta Michea, da te uscirà per me il dominatore… egli stesso sarà la pace.

Il Signore ama i piccoli, il Signore ama la nostra fragilità ed oserei dire anche il nostro peccato e non ha paura di abitarlo perché solo abitandolo può far splendere il suo volto ed essere la nostra pace, la nostra salvezza!

Prepariamo il nostro corpo, la nostra casa ad accogliere il Signore, siamo servi come la serva del Signore e lasciamo che avvenga per mezzo di noi secondo la Parola del Signore. Lasciamo e diamo al Signore la possibilità di dire, ancora una volta, nel nostro tempo e nella nostra storia: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà».

In Cristo ogni sacrificio ed ogni offerta sono aboliti: egli non solo guarda dal cielo la nostra storia e il nostro tempo ma li visita, così come il contadino visita la sua vigna per proteggerla e proteggere ciò che ha piantato. Raggiunge ogni tralcio ed ogni tralcio lega bene alla vite facendo particolare attenzione a quello più fragile, più debole! Ogni sacrificio è abolito perché il Signore non ama i nostri sacrifici e non li desidera perché i sacrifici non sono il cuore dell’uomo e perché in essi non può abitare e risplendere.

È il cuore, regione montuosa spesse volte, che il Signore desidera raggiungere ed abitare ed è proprio al cuore che desidera parlare, sussurrare il suo amore, donare la pace e dire Ecco, io vengo per fare la tua volontà: sentirti benedetto, amato, riempito della gioia dello Spirito Santo.

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com