la piscina di siloe
ECCO LA SERVA DEL SIGNORE

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. Sono le parole che Maria rivolge all’angelo Gabriele che le ha annunciato che sarà madre del Figlio dell’Altissimo e sono le parole che come chiesa, come membra della Chiesa siamo chiamati a far nostre perché anche oggi il Figlio dell’Altissimo trovi una dimora, qui sulla terra, dove abitare.

Forse anche noi come Maria e più  di Marja siamo tentati di dire “come avverrà oggi, questo? Il grembo della Chiesa sembra sterile, come quello di Elisabetta: non attende e forse ha smesso di sperare. Può oggi l’uomo rallegrarsi perché ascolterà gli angeli cantare? Può oggi l’uomo gioire perché ascolta il saluto dell’angelo?

Ascolta anche tu: rallegrati, o Chiesa, non temere. Hai trovato grazia presso Dio, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

È questo annuncio che rende la Chiesa gravida, donna in attesa. Anche lei, la Chiesa, come Elisabetta, nella vecchiaia concepirà e darà alla luce il Figlio dell’Altissimo, Gesù.

Facciamo tutti esperienza di una Chiesa stanca, vecchia, anziana dove i giovani  sono assenti. Facciamo esperienza di una chiesa incapace di guardare al futuro, di attendere l’incontro con il suo Signore, di gioire perché abbiamo dimenticato che siamo stati scelti fin dalla creazione del mondo ad essere santi ed immacolati, ad essere figli nel Figlio, eredi secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la volontà del Padre.

Ed allora come l’uomo del giardino ci nascondiamo, mangiamo il frutto dell’albero, siamo nudi e ci nascondiamo per non ascoltare quell’unica voce amica che ci chiama “dove sei?”

Davvero poveri: accusiamo la donna, ci lasciamo ingannare dal serpente, non guardiamo più il cielo ed abbiamo smesso di camminare con colui che ci ama.

Davvero sterile sembra il grembo della Chiesa! Davvero il suo cuore non gioisce, i suoi piedi non camminano e le sue braccia incapaci di abbracciare.

Siamo la Elisabetta anziana del nostro tempo ma a questa Elisabetta ancora oggi è chiamata a volgere lo sguardo Maria per intonare il canto: Cantate al signore un canto nuovo, perché compie, oggi, meraviglie.

Il bambino che oggi Maria ci dona incontra il frutto del grembo della Chiesa anziana e per questo frutto gioirà. Il misericordioso giudice che attendiamo nella gioia e verso il quale camminiamo con gioia incontrerà questa chiesa, questa umanità e il frutto del loro grembo.

Ascolta oggi le parole di Maria, ripeti le parole di Maria all’angelo: ecco sono la serva del Signore… L’angelo parte e a noi viene lo sposo e noi cantiamo maranatha, vieni Signore Gesù.

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