Ecco, dice, la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola. (20.12.2019)


Zaccaria non crede e diventa muto. Zaccaria non crede perché non ascolta e pertanto diventa muto, cioè si pone in atteggiamento di attesa, desidera comprendere veramente ciò che l’angelo gli ha annunciato ma… può un uomo, anche se sacerdote che abita il santo dei santi, conoscere tutto il mistero che avvolge Dio?

Zaccaria non ascolta e diventa muto.

Il profeta Isaia nella prima lettura ci ha presentato Acaz, giovane re di Gerusalemme che vedendo vacillare il suo trono, ormai debole e fragile, cerca alleanze umane, pone ogni fiducia solo nell’uomo, nell’uomo potente! Il profeta Isaia allora consiglia ad Acaz di fidarsi solo del suo Dio e del suo modo di agire.

Il rifiuto di Acaz all’invito da parte del profeta Isaia di chiedere un segno a Dio quale conferma della sua assistenza permette allo stesso profeta Isaia di dire: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

Con Zaccaria muto ed in atteggiamento di attesa ascoltiamo: “Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”.

Alziamo gli occhi e vediamo l’angelo Gabriele uscire dal Tempio di Gerusalemme dove ha incontrato il sacerdote Zaccaria e dirigersi ad ali spiegate in un piccolo villaggio, sconosciuto a tutti, Nazaret.

Dal tempio santo, dalla città santa ad una terra di circoncisi e di incirconcisi, terra di peccatori e di prostitute, di malati e di indemoniati, di gente allo sbando, come pecore senza pastore. Dio è alla ricerca dell’ultimo: non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati, non sono venuto per i giusti-santi ma per i peccatori e, sempre cerco quella unica pecora che si è smarrita, che ho smarrito! Siamo sani? Siamo giusti? Forse non incontreremo mai l’angelo Gabriele. Siamo santi, sì perché Dio ci ha fatti tali nel battesimo ma abbiamo sempre bisogno di colui che lava i nostri piedi, che ci porta sulle spalle, dopo averci trovato, perché siamo impastati di creta.

E l’angelo va alla ricerca di una donna, contrariamente a quanto era avvenuto con Zaccaria che era entrato (Zaccaria) nel santo dei santi per incontrare Dio ed avere la sua parola. Adesso è l’angelo che cerca e si reca da una donna! Il Tempio e il luogo sacro sono superati ed anche il sacerdote maschio, secondo le leggi del levitico, è sostituito da una donna.

Non con un consacrato l’angelo adesso parla e discute, ma con una laica, una ragazza fidanzata, in attesa delle nozze. Strade e vie veramente insolite quelle percorse dall’angelo: dal tempio di Gerusalemme alla casa di Nazaret, dal sacro al profano, da un sacerdozio tutto maschile ad una donna-promessa sposa, dalla città di Dio, Gerusalemme ad una borgata della regione contaminata che era la Galilea delle genti.

Ed eccoci dinanzi ad una fanciulla, una vergine. E l’angelo entra nella sua casa e: Rallegrati, piena di grazia. Il Signore è con te!

Rallegrati, gioisci ed esulta, piena di grazia.

Rallegrati, gioisci ed esulta per la grazia del Signore ti ha raggiunto ed ha adombrato la tua vita.

Il Signore è con te! La gioia è davvero grande perché la Grazia ha raggiunto Maria e l’ha colmata di Spirito Santo, ha reso fecondo il suo grembo e lo Spirito santo e il grembo fecondo accrescono ancora di più la gioia!

E noi? Attendiamo il Signore che viene sempre? Lo attendiamo anche quando non abitiamo il tempio sacro; lo attendiamo come Maria nella nostra casa, nella nostra fragilità di donna o di uomo, di sposo, di padre? Lo attendiamo ascoltando la Parola? Lasciamoci raggiungere anche noi dalla Grazia e lasciamoci adombrare dallo Spirito perché la nostra gioia sia piena, duratura, vera.

L’Eucaristia che celebriamo è Grazia ed è dono abbondante dello Spirito, Pane che trasforma, fonte della gioia vera!

E l’angelo a Maria, la fanciulla di Nazaret: Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.

Ma come avverrà tutto questo? Come il grembo di Maria sarà fecondo? Come l’Eucaristia sarà grembo fecondo, fonte di gioia?

Tutto è opera del Padre!

O fanciulla di Nazareth, dà presto la risposta.
La attende Adamo esule dal paradiso,
la attende Abramo e il re Davide,
la attendono i patriarchi,
la attende tutta l’umanità.

O fanciulla di Nazareh,
rispondi prontamente al Signore.
Dì la tua parola umana ed accogli nel grembo la Parola divina,
emetti la parola che passa e ricevi la Parola che sempre disseta!
Perché tardi, perché temi?
Credi all’opera del Signore,
dà il tuo assenso ad essa ed accoglila.

O fanciulla di Nazaret,
apri il cuore alla fede, le labbra all’assenso,
il grembo al Creatore.
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
Eccolo, colui al quale è volto il desiderio di tutti gli uomini,
sta dietro il nostro muro,
guarda dalla finestra,
spia dalle inferriate,
batte fuori la porta.

O fanciulla di Nazareth
levati su, corri, apri, di il tuo sì:

Ecco, dice, la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola.

 


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