Oggi, ascolta Giovanni, il Battista, che nel tuo deserto ti grida una parola che non è sua e ti dice: “Convertiti perché il Regno dei cieli è vicino”.
È il deserto che riempie il tuo cuore e non lascia germogliare in te la Radice del Tronco di Iesse, lo Spirito del Signore, Spirito di Sapienza e di Intelligenza, Spirito di Consiglio e di fortezza, Spirito di Conoscenza e di Timore del Signore.
Vinci il deserto accogliendo in te gli stessi sentimenti di Cristo, accogliamoci gli uni gli altri come Cristo accolse noi. Accogliamoci tutti: circoncisi e pagani, battezzati e credenti, giusti e ingiusti, capaci di amare e capaci di vendetta… accogliamoci tutti perché in ciascuno di noi è presente il deserto, è presente il bello e il brutto, il bene ed il male.
Accogliamoci tutti perché mentre accogliamo tutti, accogliamo ogni parte di noi stessi, ameremo ogni spazio del nostro cuore, abiteremo tutto per intero il nostro cuore, la nostra vita, il nostro spazio. Non vi sarà allora più spazio per il deserto!
Abiteranno allora insieme il lupo e l’agnello, il leopardo e il capretto, il vitello e il leoncello e un piccolo li guiderà.
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
A noi bagnati dall’acqua del fonte battesimale, a noi toccati dal fuoco dello Spirito, Giovanni chiede: Fate dunque un frutto degno della conversione e non crediate di poter dire “Abbiamo Abramo per padre” o siamo cristiani, siamo battezzati.
Siamo miseri perciò invochiamo la liberazione dal Signore. Siamo poveri perciò non troviamo aiuto. Siamo deserto!
Abbi pietà del debole e del misero, salva la vita del povero.
È il tempo del grido, del dolore, dell’attesa di fare esperienza della scure che è posta alla radice degli alberi, è posta in ogni nostra vita perché ogni albero, ogni parte che è in noi e che non dà frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.
Non è il fuoco della geenna ma il fuoco dello Spirito che tutto rinnova, capace di bruciare solo la paglia e di raccogliere il grano, il frumento, il pane che è in ciascuno di noi.