Il Regno di Dio è simile… [XI TEMPO ORDINARIO – B (17 giugno 2018)]


Abbiamo iniziato domenica scorsa il tempo ordinario, cammino della chiesa e di ogni uomo verso il Regno di Dio e cammino del Regno di Dio verso l’umanità.
E Gesù in questa domenica con similitudini prese dal mondo agricolo, rivolgendosi alla folla, a tutti, ad ogni uomo, dice cos’è il Regno di Dio.
L’evangelista Marco concludendo il parlare di Gesù afferma: “con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere”. L’Apostolo Paolo rivolgendosi ai Romani così scrive: Il Regno di non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Sì, nella misura in cui ci sforziamo di vivere e di essere giustizia, pace, amore comprenderemo sempre più la Parola, le similitudini del Regno.
Ed ancora, l’evangelista Marco aggiunge a conclusione: “Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa”. Allora è necessario ed urgente per comprendere le parabole del Regno entrare nella stanza del cuore, chiudere la porta e nella preghiera personale, intima con Gesù, chiedergli ancora una volta, oggi, di spiegarci, in privato, ogni cosa.
Abbiamo innanzitutto una certezza: il Regno di dio, il seme gettato dall’uomo nel terreno germoglierà e crescerà, dorma o vegli, di notte o di giorno, come egli stesso non lo sa.
Il terreno produce spontaneamente lo stelo, la spiga, il chicco pieno nella spiga.
Quanta consolazione per ogni uomo: il bene, l’amore, la giustizia alla fine trionferanno perché lo Spirito donato-gettato con abbondanza raggiunge tutti e farà cose grandi, opere meravigliose. Alla Chiesa, all’uomo di oggi, gettare il seme, donare con abbondanza lo Spirito che ci spiega ogni Parola divina. Donare-gettare il seme, lo Spirito, senza dare un giudizio al terreno che deve riceverlo, senza aspettare che il terreno sia buono.
Al Padre chiedere con Gesù in modo insistente e sempre, nei momenti opportuni e in quelli meno opportuni, il dono dello Spirito per tutti, per l’umanità tutta, perché lo Spirito non ha confini, non è proprietà di nessuno.
Il seme che è il Regno quando è seminato nel cuore dell’uomo è simile ad un granello si senapa, piccolo ma destinato non solo a germogliare e a crescere ma anche a diventare la pianta più grande dell’orto. Farà rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra.
Il seme, il Regno di Dio, diventa la pianta dell’orto, la più grande.
Il seme, il Regno di Dio diventa la pianta grande dell’orto della casa per la quale tutto diventa “molto bello, molto buono”. La carità è la pianta dell’orto: tutto copre, tutto crede, tutto sopporta perché la carità è paziente, è benigna non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode della ingiustizia ma si compiace della verità. La carità non avrà mai fine. Di tutte la più grande è la carità.


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