Mentre il giorno della Pentecoste, festa ebraica che fa memoria del dono della legge sul monte Sinai a Mosè, stava compiendosi, dal cielo, all’improvviso, venne un fragore, un vento impetuoso che riempì tutta la casa e tutti furono colmati di Spirito Santo.
La legge di Mosè trova il suo compimento e con lo Spirito e nello Spirito abita, adesso, i cuori e non si impone ma libera da tutto ciò che non permette di uscire da quel luogo, dallo stesso luogo.
Lo Spirito è vento, lo Spirito è fuoco, lo Spirito è lingua.
Con il vento tutto invade e riempie, con il fuoco tutto brucia, consuma e irrobustisce, con le lingue tutto comprende e tutti comprende.
È la Pentecoste, è il dono del Padre che il Figlio risorto e asceso al cielo ottiene per l’umanità che in Gesù ha gustato quanto è bello vivere con Dio, essere abitati dalla divinità.
Mai più l’Uomo senza Dio, mai più l’Uomo senza lo Spirito Santo che abita il suo cuore!.
Mai più Dio senza l’Uomo, mai più Dio senza l’Uomo che abita il suo cuore!
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la faccia della terra.
Manda il tuo Spirito, Signore, perché ancora una volta si compia il prodigio che a Gerusalemme stupì la folla radunata per la festa della Pentecoste: ognuno sentiva parlare i testimoni del risorto nella propria lingua.
È il prodigio della comunione, è il prodigio di una folla cambiata in popolo, così come la legge di Mosè cambiò gli schiavi usciti dall’Egitto in popolo di Dio, popolo in cammino verso la terra promessa.
È il prodigio dello Spirito Santo che fa unità nella diversità dei doni.
È il prodigio dello Spirito Santo che permette a quanti vivono in Lui e da Lui si lasciano abitare di guardarsi amorevolmente con gli occhi, di scrutare nel volto del fratello, della sorella, tutto l’amore di Dio.
È il prodigio dello Spirito Santo che libera da ogni legge che rende schiavo ogni uomo, tutti gli uomini, perché non permette il cambiamento ma tutto acquieta, tutto annacqua.
Così anche la Chiesa, così anche la comunità cristiana, oggi, è chiamata a lasciarsi riempire dal dono dello Spirito, è chiamata a liberarsi da tutte quelle leggi che non le permettono di volare in alto con “lo Spirito della Verità, che solo può guidare a tutta la Verità perché non parlerà da se stesso ma dirà tutto ciò che avrà udito, annuncerà le cose future”.
Sì, la legge imprigiona ne presente che spesso è ripetizione nella noia di un passato. Lo Spirito Santo è futuro, è novità, perché rende capaci di scelte nuove, di occhi nuovi che si volgono in alto per scrutare il legno della Croce e Colui che in esso è appeso e vedere i cieli squarciarsi e la terra abitata di una nuova luce, la luce dell’Amore, della Comunione nell’agape fraterna.
Manda, o Signore, il tuo Santo Spirito a rinnovare la faccia della terra.