Il Signore tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me.
A lui darete ascolto!
Così Mosè parlò al popolo come abbiamo ascoltato dalla prima lettura.
E il salmo responsoriale 94 ci ha fatto ripetere per ben tre volte: Ascoltate oggi la voce del Signore!
E poi ancora il Salmo 94:
Entrate, prostrati, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo
il gregge che egli conduce.
E…
Se ascoltaste oggi la sua voce!
Non indurite il vostro cuore.
Oggi il Signore ci chiede di metterci in ascolto del suo insegnamento, di entrare con lui, in giorno di sabato, nella sinagoga e di ascoltare il suo insegnamento.
Oggi, il Signore ci chiede di vivere l’assemblea domenicale, di prostrarci dinanzi alla sua parola, di adorare, cioè porre una mano dinanzi alla bocca, per ascoltare in ginocchio, Lui, il Signore che ci ha fatto.
Egli, Gesù, insegna come uno che ha autorità, come il messia, l’inviato del Padre, colui sul quale si posa lo Spirito Santo come colomba!
Nella Sinagoga vi è uno spirito impuro. Tale presenza silenziosa ci mette in guardia da un ascolto che permette alla parola di raggiungere forse la nostra intelligenza ma non il nostro cuore.
Sì, lo spirito impuro è presente nella sinagoga, forse sta pregando con tutti gli altri ma, nessuno si accorge della sua presenza, del suo essere impuro, forse nemmeno lui sa di essere impuro, di vivere tra impuri!
Perché? Perchè lo spirito impuro ascolta un insegnamento, quello degli scribi, fatto senza autorità, non vissuto e pertanto tale insegnamento non raggiunge il cuore di chi ascolta, non scomoda, a volte lascia nel torpore, chiede di vivere da rassegnati.
Mosè, lo abbiamo ascoltato nella prima lettura, ci ha ricordato che Dio avrebbe suscitato in mezzo al popolo un profeta che avrà nella sua bocca le parole del Signore e queste solo pronuncia perché queste le vengono comandate.
Gesù è quel profeta di cui parla a Mosè e che il salmo 94 ci ha invitato ad ascoltare.
Tutti nella Sinagoga erano stupiti del suo insegnamento, dell’insegnamento di Gesù fatto con autorità. Un insegnamento che scomoda lo spirito impuro che comincia a gridare: Che vuoi da noi Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio!
E Gesù: taci, esci da lui! E lo spirito impuro straziandolo e gridando uscì da lui.
Se ascoltaste oggi la parola del Signore!
Abbiamo, oggi, bisogno di ascoltare la parola del Signore:
• abbiamo bisogno di ministri che con autorità ci donino la parola del Signore,
• abbiamo bisogno di un cuore puro capace di ascoltare la parola del Signore.
La parola del Signore scomoda, non lascia nel torpore di una vita piatta, senza mordente. La parola del Signore non lascia in un cristianesimo sordo, incapace di stupirsi dell’insegnamento di Gesù.
Come chiesa chiediamoci, come vescovi e preti chiedetevi, come diaconi chiediamoci e, infine, come genitori catechisti educatori chiediamoci: Il nostro insegnamento è fatto con autorità? Il nostro insegnamento permette alla Parola, che come profeti ascoltiamo e siamo chiamati a pronunciare non solo con le parole ma anche con la testimonianza, di raggiungere il cuore di quanti ci ascoltano.
A volte la predicazione, le mie riflessioni sulla parola di Dio, quanto i genitori, i catechisti, gli educatori dicono di Dio, tutto questo mette a morte la Parola di Dio che forse avrebbe raggiunto il cuore dell’uomo se non fosse stata mediata!
Ed ancora chiediamoci: Come ascoltiamo la parola di Dio?
Facciamo sì che essa raggiunga il nostro cuore, le nostre viscere tanto da far uscire lo spirito impuro presente in ciascuno di noi mentre pronunciamo quelle parole: Che vuoi da noi, che vuoi da me, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? sei venuto a scomodarmi, ad aprire i miei occhi, il mio cuore?
Sì, se la parola è detta con autorità e raggiunge il cuore dell’uomo chiede una conversione, ci chiede di lasciare uscire da noi quello spirito impuro che è condivisione ed accettazione di una mentalità mondana, di un vivere nell’indifferenza, nell’edonismo, nella ricerca dei beni materiali.
San Paolo rivolgendosi alla comunità di Corinto esprime per loro un desiderio: li vorrebbe senza preoccupazione alcuna, perché, chi non ha preoccupazione alcuna, può vivere come piace al Signore, con un comportamento degno del Signore, fedele al Signore.
Nella Sinagoga tutti erano stupiti dell’insegnamento di Gesù.
Marco non ci racconta cosa Gesù insegnasse ma di certo tutta la sua vita era un insegnamento fatto con autorità.
Se ascoltaste oggi la tua voce!
Se la parola oggi ascoltata non ci rimprovera nulla, forse è necessario ritornare ad ascoltare!
Se la parola oggi ascoltata non ci scomoda forse necessario ritornare ad ascoltare!
Se la parola oggi ascoltata non raggiunge il nostro cuore le nostre viscere forse necessario ritornare ad ascoltare!
Tutti nella sinagoga furono presi da timore per un insegnamento fatto con autorità che perfino comanda allo spirito impuro e dona libertà!
E nelle nostre assemblee eucaristiche, come chiesa, come singoli cristiani siamo presi da timore perché raggiunti da una parola capace di scomodare lo spirito impuro presente in noi e di renderci liberi?
Ascoltiamo ed ubbidiamo alla Parola?
Non avvenga mai di ascoltare e di sentirci applauditi dalla Parola!
Non avvenga mai di ascoltare e di vivere nelle nostre comodità!
Non avvenga mai di ascoltare senza il cuore la Parola!