Maranatha, vieni Signore Gesù!
È il grido che da ogni angolo della terra si ode in questi giorni di attesa del Signore che viene!
È il grido che ogni uomo fa giungere alle orecchie del Signore: vieni Signore Gesù, maranatha!
Ed oggi alla nostra voce si unisce la voce della tutta bella e della tutta santa, Maria, l’Immacolata, la Vergine che ha atteso nello spirito il Signore Gesù, che lo ha portato nel grembo donandogli la nostra umanità e lo ha deposto nella mangiatoia, segno del sepolcro, segno della vita, segno della vittoria del Dio dell’amore sul serpente!
Con Maria, oggi, ogni uomo, mentre fa sentire la sua voce che grida forte: Vieni Signore, Gesù, Maranatha!, gioisce ed esulta perché Dio è ridonato all’uomo e l’uomo può partecipare di nuovo alla gloria divina.
Oggi, la parola del libro della Genesi rivolta dal Signore Dio al serpente è portata a compimento: Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.
In Maria, la tutta bella e la tutta santa, icona del popolo d’Israele e della Chiesa, nuovo popolo di Dio, è generata la stirpe, quella stirpe promessa da Dio, Gesù, colui che sarà annunciato fra breve dagli angeli ai pastori, colui davanti al quale ogni re della terra si inginocchierà, questa stirpe, Gesù, schiaccerà la testa del serpente.
La nostra nudità è rivestita, il peccato che ci ha resi sordi è stato cancellato e le nostre orecchie, oggi, possono ascoltare insieme a Maria le parole dell’angelo: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te!
La grazia ci è donata, rallegriamoci! Possiamo correre, in questo tempo di avvento, incontro a colui che viene per noi.
A te papà, a te mamma, a te figlio, a te che sei alla ricerca della verità, a te uomo e donna di ogni lingua e di ogni colore, a te oggi sono rivolte le parole dell’angelo: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te!
Rallegrati ed accogli la grazia che ti è donata!
Come non gioire e come non dire il nostro grazie alla Chiesa che in questo di avvento, il tempo di Maria per eccellenza, facendoci celebrare la solennità dell’Immacolata Concezione, ci pone davanti e ci fa meditare l’essenza più autentica dell’avvento e del Natale: l’uomo può andare incontro al Padre perché guidato nello Spirito dallo stesso Figlio che è venuto povero tra noi, che viene nel mistero ogni giorno a noi, che verrà nella gloria per consegnarci tutti, senza nessuno escluso al Padre, amante della vita.
Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te!
La gioia che nasce dalla certezza che il Signore è con noi diventa speranza, certezza della vittoria del bene sul male, della vita sulla morte, dell’amore sull’odio…
Questa gioia, grazia donata, non toglie nessuna fatica e nessun dolore alla vita terrena di ogni uomo, ma certamente la rende proemio della vita eterna, le dà un senso, cioè dà alla vita tutta un nuovo significato e una nuova meta.
E se mentre gioiamo, come Maria, la tutta bella e la Santa, l’Immacolata, sentiamo forte quel senso di smarrimento perché avvertiamo che il mistero dell’avvento e del Natale ci supera, è più grande di noi, con lei ascolteremo la Parola dell’angelo: nulla è impossibile a Dio!
Maranatha, vieni Signore Gesù! Si, io vengo presto.